L’Allevamento Estensivo per il benessere degli animali

Negli ultimi anni le produzioni agroalimentari si sono adattate alle richieste dei consumatori, interessati ad avere più informazioni sulle modalità di allevamento e sulla tracciabilità del capo allevato, e che apprezzano maggiormente le produzioni di alta qualità rispetto alle carni provenienti da allevamenti intensivi e commercializzati dalla grande distribuzione.

È cresciuto, quindi, l’interesse ed il favore per l’allevamento estensivo, una modalità vicina alle naturali abitudini del bestiame, e rispettosa del loro benessere. Questa forma di zootecnia prevede per gli animali l’alimentazione al pascolo e condizioni di vita in stato di libertà, senza l’imposizione di un confinamento in spazi rinchiusi e molto ristretti, con limitate possibilità di movimento. Oltre a questo, nell’allevamento estensivo il bestiame ha la possibilità di scegliere da solo i propri nutrienti, e di selezionare le piante di cui cibarsi in ragione delle esigenze del proprio organismo in quel momento.

Pirata Suino Bottega della Carne

L’Allevamento estensivo aumenta la qualità del prodotto finale

L’aspetto che più interessa chi predilige l’allevamento in modalità estensiva è certamente la qualità finale del prodotto.  Fino alla fine degli anni Novanta si prediligevano il colore chiaro e la tenerezza, favoriti dalle macellazioni anticipate e dalle condizioni di vita dell’allevamento intensivo, mentre si trascurava il benessere del capo allevato e quindi la salubrità, il gusto e la succosità della carne, caratteristiche ben più salienti ed oggi giustamente passate in primo piano, che l’allevamento estensivo all’aperto consente di ottenere.

Pirata Suino Bottega della Carne

Con l’allevamento estensivo i capi accrescono più lentamente, ma in modo naturale e sano. L’attività fisica quotidiana è rilevante, cosa che abbinata al consumo di foraggio fresco limita la concentrazione di grassi saturi nelle carni a favore dei grassi insaturi. Le carni sono ben irrorate di sangue, con un colore più scuro, percentuali lipidiche inferiori e venature di grasso di colore giallastro e non bianche. 

Le lunghe frollature a cui Pirata Suino le sottopone riescono ad intenerire e rendere più gradevoli al palato le fibre muscolari più toniche e sviluppate.

Perché Pirata Suino abbraccia l’allevamento etico

La maggior parte dei prodotti di origine animale presenti sul mercato deriva dagli allevamenti intensivi dove gli animali sono costretti a vivere in una condizione artificiale di profonda tristezza e sofferenza. È inoltre dimostrato che questa tipologia di allevamento è una delle cause dirette del surriscaldamento globale, del consumo e dell’inquinamento idrico, della degradazione del suolo e della deforestazione.

VI è inoltre da sottolineare che le condizioni di stress incidono direttamente ed in maniera notevole, non solo sulle qualità organolettiche della carne, ma anche e soprattutto sul suo valore nutrizionale. 

Si è imposta quindi l’esigenza di un’alternativa.

L’allevamento etico è un tipo di allevamento che si impegna a favorire il benessere degli animali e la produzione di alimenti sani, con regole aziendali che vanno oltre i marchi di qualità come il biologico. Ad oggi ci sono infatti grandi allevamenti intensivi che sono certificati come “biologici” ma ciò non basta a garantire una produzione etica del prodotto.

Gli allevamenti etici non sono rappresentati da un marchio di qualità certificato e disciplinato a livello comunitario o nazionale, come avviene per il marchio biologico, ma stanno prendendo sempre più piede, anche se ancora marginalmente conosciuti.

L’allevamento etico è un metodo in cui l’attenzione per le esigenze etologiche e comportamentali dell’animale sono alla base del rapporto uomo-animale, così come il rispetto dell’ambiente e l’attenzione verso un’elevata qualità del prodotto

Del resto, oltre alla ricerca di alti standard di benessere, le aziende devono poter garantire al consumatore un prodotto realmente sano, oltreché buono: questo avviene fin dall’alimentazione del capo allevato. Infatti, almeno la metà degli alimenti utilizzati devono essere prodotti direttamente in azienda. Nel caso, invece, di alimenti non prodotti in azienda questi devono provenire da una filiera corta, tracciabile ed assolutamente non OGM.

Come funziona l’allevamento etico

Il concetto di eticità applicato a un sistema di allevamento va interpretato come assenza dello sfruttamento intensivo degli animali e della non curanza delle loro esigenze etologiche.

L’obiettivo non è solo quello di rispettare le 5 Libertà a tutela del benessere della specie e dell’individuo allevato come sono state stilate nel “Rapporto Brambell” :

  • Libertà dalla fame, dalla sete e dalla cattiva nutrizione
  • Libertà di avere un ambiente fisico adeguato
  • Libertà dal dolore, dalle ferite, dalle malattie
  • Libertà di manifestare le proprie caratteristiche comportamentali tipiche della specie
  • Libertà dalla paura e dal disagio

Oltre a questi imprescindibili punti l’allevamento etico tiene conto di altri aspetti fondamentali:

La scelta della razza deve essere oculata in base all’ambiente in cui si colloca l’azienda e, quando possibile, deve essere autoctona o con necessità di conservazione o reintroduzione.

Le mutilazioni degli animali sono generalmente non praticate (cosa che avviene invece negli allevamenti intensivi) come ad esempio l’estrazione dei denti e il taglio della coda dei maialini o la mutilazione del becco e degli speroni negli avicoli. 

La gestione delle fasi della nascita e dell’allattamento fino allo svezzamento è tesa a favorire un più duraturo legame tra la madre ed il figlio.

Gli animali devono vivere in libertà, e non in gabbie e stabulari, quindi allo stato brado o semibrado e devono essere liberi di poter pascolare.

Le zone di riposo al chiuso devono essere confortevoli e pulite. Bisogna garantire un adeguato riparo e un’adeguata ventilazione tutto l’anno e poter permettere agli animali di manifestare il loro comportamento di specie.

Nell’allevamento etico si prediligono le cure naturali per la salute degli animali, riducendo al minimo i trattamenti antibiotici ed escludendo, per quanto possibile, gli antiparassitari di origine chimica.

Il personale deve essere adeguatamente formato e presente in numero sufficiente, sia per il mantenimento quotidiano degli animali ma anche per poter favorire una corretta relazione uomo-animale.

Trasporto e macellazione nell’Allevamento Etico

Nell’allevamento etico si prova a fare attenzione anche ad altre fasi estremamente sensibili dell’allevamento animale: il trasporto e la macellazione.

Si richiede che il trasporto del capo al macello sia effettuato nelle condizioni di maggiore tranquillità per l’animale, scegliendo macelli vicini all’allevamento, per evitare le lunghe distanze. Alcune condizioni di particolare merito, sono poi riconosciute dal Manifesto dell’Allevamento Etico, tra queste la macellazione direttamente in struttura e l’accompagnamento degli animali da una persona conosciuta fino allo stordimento.

I possibili equivoci dell’allevamento etico

L’allevamento etico è quindi una designazione auto-attribuita dagli allevatori cui può far garante l’etichetta “Allevamento Etico”, menzionata precedentemente. Il benessere animale, umano e ambientale sono gli obiettivi di questo tipo di allevamento e dei consumatori che vogliono consumare Prodotti di Alta Qualità, che non sia solo organolettica. 

Quando si parla di etica, però, l’argomento è molto più complesso di ciò che può sembrare e riteniamo corretto fare alcune riflessioni rispetto alla vita degli animali e le scelte consapevoli.

Oggi, quando si acquista presso la Grande Distribuzione Organizzata, si può essere tratti in inganno. Numerose etichette, assolutamente non disciplinate e frutto della fantasia commerciale, spuntano continuamente sul mercato, come “naturale”, “bio”, “fresco di allevamento”, eccetera.

Molte di queste richiamano spesso l’attenzione sul prodotto, date le nuove tendenze verso una produzione più attenta e sostenibile, ma possono non avere alcun significato e non essere rappresentative di allevamenti realmente differenti. Perciò, ultimamente, sono nati grandi dibattiti anche sull’etichetta inerente il benessere animale, tanto desiderata in Europa, ma possibile fonte di inganno e concettualmente criticabile.

Chi è mosso da un desiderio di cambiamento deve perciò stare con gli occhi ben aperti. Si consiglia sempre di svolgere ricerche approfondite piuttosto che cadere nella trappola del consumismo ingannevole e, se possibile, recarsi in azienda a conoscere il produttore per vedere con i propri occhi l’allevamento. Questo può essere anche un modo per fare una scampagnata e comprare a km zero, sostenendo l’economia locale. 

Per questo vi invitiamo a richiedere una visita all’allevamento Podere Verde: si trova a poche centinaia di metri dal nostro punto vendita. 

Podere Verde: Valorizzare Il Passato, Migliorare Il Presente, Pensare Al Futuro.